...parola mia, gli pianto istantaneamente una capocciata sul setto nasale, così forse gli si resetta il cervello e magari comincia ad usarlo, anziché andare in giro con la testa collegata al culo!
Per fare breve una storia lunga, la persona che negli ultimi otto mesi s'è presa cura - a mezzo servizio e senza sforzarsi più di tanto, ma ben retribuita in quanto infermiera diplomata - della sciura invalida, con una supercazzola da manuale (smascherata in due nanosecondi netti dal sottoscritto, che di bubbolari in vita sua ne ha conosciuti abbastanza da poterci scrivere su una tesi di laurea) s'è inventata che deve tornare di corsa in patria perché ha il gatto sul fuoco e il latte che piange.
Ovviamente, s'è semplicemente stufata di fare l'amena transumanza da una parte all'altra di Roma, c'ha già almeno altri tre lavori (due dei quali sospetto tranquillamente in nero) nella zona dove risiede e poi il suo scopo ormai l'ha raggiunto: le hanno rinnovato il permesso di soggiorno sine die, quindi può pure abbandonarci alle ortiche senza remore.
Nonostante la mia titubanza, s'è però ripromessa di trovare una degna sostituta per prendere il suo posto; per parte mia, volevo rivolgermi direttamente ad un'agenzia qui in zona ma per non dover subire ancora una volta le intemperanze del turpe vecchiaccio - che si fa regolarmente intortare da qualunque femmina carina e sorridente - me so' stato zitto e ho adottato una posizione più... attendista, almeno fino a che siamo arrivati a dieci giorni dalla scadenza del periodo di preavviso e di sostituzioni nemmeno l'ombra.
Sono settimane infatti che mi ritrovo con tante belle risorse immigrate che mi girano per casa e ce ne fosse stata una che non mi abbia tirato il bidone o cercato di spillarmi quattrini; l’ultima, addirittura, mi ha fatto chiamare dal marito per ricattarmi, minacciando di non farla venire se non le avessi praticamente raddoppiato la paga e sì che, non più tardi di 20 minuti prima, non solo mi aveva detto che le condizioni proposte le andavano bene ma eravamo già d’accordo che domattina sarebbe venuta con i documenti per regolarizzare la sua posizione!
E anzi che almeno questa i documenti li aveva, perché le altre rientravano invece nel novero delle famigerate risorse boldriniane, cioè di fatto clandestine sul territorio nazioAnale in quanto prive di documenti e di permesso di soggiorno, ovvero con documenti scaduti e/o con sanatoria ancora in corso (ah, il miracolo italiano della Bellanova!).
Ed io, secondo il loro cervellino bacato, non solo avrei dovuto prenderle ma anche pagarle a tassi fuori mercato, magari pure col rischio di ritrovarmi gli scherani in divisa del Regime alla porta per favoreggiamento dell’immikratione klandestina o meglio ancora, per sfruttamento di manodopera immikrata, perché chi c’ha la testa storta così, se finisce nella melma, non ci pensa un nanosecondo a metterti in mezzo, così ce passi pure i guai per aver cercato fondamentalmente di venirgli incontro (e badate bene che non sono illazioni: una mia cara amica c’è passata per le peste, con una così e per fortuna che aveva il leguleio – e il prete – in famiglia, se no passava un oceano di guai!).
Ormai questi hanno subodorato l’affare e come altrettanti sciacalli cercano di approfittare della situazione di bisogno delle famiglie italiote per fare la bella vita nel Belpaese, per la serie: lavorare poco, incassare molto.
Certo, c’è anche l’altra faccia della meRdaglia – e anche qui ne conosco più d’uno di casi – con le risorse immikrate (più o meno) regolari che vengono puntualmente sfruttate con contratti-capestro e altre amenità ma – dopo le mie recentissime esperienze – attualmente ci attestiamo su un rapporto di 5 a 1 tra figli di mignotta e sfruttati d’immigrazione, il che, ne converrete, non è proprio il massimo.
Peggio ancora sono quelli che prima accettano il lavoro che gli offri – quando hanno i documenti in scadenza o qualche altra magagna – e che poi ti piantano come un fesso una volta regolarizzata la posizione/ottenuti certificati e documenti (vedi esempio di cui sopra).
Anche perché - e questa è notizia riportatami da persona degna di fede, in quanto anch’essa risorsa immigrata (sì, ma valida, che si spacca davvero la schiena tutto il santo giorno in giro per fare 3 lavori) – nell’ameno paese del bengodi che è l’Italia, le risorse d’importazione che cessano dal lavoro, per qualunque ragione, hanno diritto a due anni di disoccupazione, pagata, ovviamente, dal contribuente italico.
Io che di disoccupazione – quella vera – ne ho fatta tanta, in dieci anni non ho visto un centesimo né c’è la benché minima possibilità che mi spetti mai un cazzo, ma io sono italiano autoctono e residente, quindi notoriamente non ho bisogno di un sostegno economico, giusto? Perché qui siamo tutti ricchi di famiglia… credetemi sulla parola quando vi dico che sono esperienze come questa che fanno diventare la gente raSista, naSista, cSenofoba e magari pure leghista!
Che poi ti fanno pure venire il dubbio, vista la veemenza con la quale parecchie di queste risorse boldriniane protestano, che sia effettivamente tu ad essere in difetto, che magari davvero gli hai proposto il classico piatto di lenticchie per lavorare come schiavi negri nei campi di cotone.
Poi ti fai un giro presso chi di queste cose ci campa – come ad esempio i CAF e le agenzie di collocamento – e scopri che no, non sei tu: sono loro che non si sa più che cazzo gli dice la testa, che anzi, con l’attuale congiuntura economica (diomio, quanto sono strutto: congiuntura economica, fa tanto feego!) gli hai offerto pure troppo rischiando invece di drogare un mercato del lavoro già drogato di suo, perché le voci girano e quando cominciano a girare, pure i nullafacenti senza arte né parte pretendono di essere pagati come professionisti.
E così, alla fine della fiera, scopri che il vero sfruttato sei sempre stato tu che ti sei letteralmente spezzato la schiena, fottuto la vista e macinato chilometri per anni letteralmente per un pezzo di pane, anche quando hai lavorato per il Regime, dove – anche lì – non solo non ti spettava mai un cazzo (se non il privilegio di sgobbare come un negro in una fornace ardente a spalare carbone) di tutte le famigerate prebende e privilegi dell’impiegato statale, regolare appannaggio della élite paraculata a tempo indeterminato ma per il disturbo percepivi pure la paga al minimo sindacale!
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tutto considerato, ripensandoci siccome i caribù dell’Alaska, visto e considerato che mi sono anche iscritto al portale LeBadanti.it pur di venire a capo di questo immenso bordello, mi sa che mi conviene piuttosto cambiare il mio profilo da offro lavoro a cerco lavoro: voglio proprio vedere se mi prendono a otto pleure (nette!) l’ora (più ovviamente contributi, tredicesima, TFR etc. etc.) o se piuttosto non me ne offrono la metà come quando lavoravo in banca?*
*Non ci credete? Magari un altro giorno che non piove troppo scrivo un post sulle mie merDavigliose esperienze lavorative pregresse...