lunedì 22 giugno 2020

Sic Transit Gloria Mundi...

Stavo riesaminando il catalogo della Fortezza della Solitudine, quando mi è sorta vaghezza di verificare con mano (si fa per dire) l'esistenza in vita della gloriosa Editrice NORD, le cui opere immortali dei maggiori autori a livello mondiale graziavano gli scaffali delle maggiori (e migliori) librerie del paese, specialmente (e qui lo affermo non senza un certo qual imbarazzo) quelli della famigerata libreria dei Kari Kompagni, "Rinascita", che tra Il Capitone di Marx e il libretto scarlatto di Mao, ospitava per l'appunto la maggior quantità possibile ed immaginabile di opere fantasy e di fantascienza, edite in massima parte proprio dalla Nord.

Con una breve ricerca su Google ho trovato l'indirizzo del sito web della casa, segno che è ancora viva e vegeta, ed ho aperto la homepage.
Lì è finita la mia ricerca ed è iniziato l'orrore!

Sì, perché della gloriosa casa editrice specializzata - appunto - in fantascienza e fantasy, che ha pubblicato gente come Silverberg, Herbert, Moorcoock, Howard, Sprangue de Camp, "doc" Smith, Burroughs non esiste più; ha lasciato il posto ad un editore per bimbiminkya millennials che produce roba trendy.
Hanno addirittura cancellato dal catalogo dei generi la stessa parola fantascienza, limitandosi al solo "fantasy" ma basta leggere i titoli pubblicati anche solo in questa categoria, per storcere il naso.

Ed ho così capito, in uno dei miei rari momenti di lucidità cosmica, come mai i titoli più vetusti della casa, quelli che ormai hanno cassato perfino dal catalogo generale, abbiano oggi per la maggior parte delle quotazioni da antiquariato Luigi XIV: de facto quelle opere non esistono più nei cataloghi di alcun editore italico.
Evidentemente la NORD è ancora detentrice dei diritti e pur non pubblicando più queste opere, si è ben guardata dal concederli a qualcun altro.
A ben pensarci, è un crimine contro l'umanità, che qualcuno che non ha più nemmeno nel catalogo dei remainders determinati autori e le loro opere, possa continuare a detenerne i diritti per l'Italia ma tant'è, lo sappiamo tutti come funzionano le cose nel Belpaese...

È comunque un peccato mortale ed una fine piuttosto ingloriosa per quella che fu il fiore all'occhiello dell'editoria italica, ancorché in un settore (cosiddetto) di nicchia (ma stranamente assai sfruttato anche dalla assai più blasonata - e grossa - Mondadori, tanto per fare un nome).

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