venerdì 15 febbraio 2019

SALVINYE, FATTI I CAZZI TUOI!

... perché la boutade che ho testé sentito sui TG nazioAnali grida vendetta al cielo.
La questione è quella legata all'affaire del latte e dei pastori sardi e all'improvvida uscita, da parte del minEstro dell'Intestino di voler erogare l'insignificante cifra di 44 milioni di pleuri (come dire, argent de poche, vero...) per ritirare dal mercato qualcosa come 67mila quintali di pecorino romano già prodotto ed in buona parte già distribuito.

Lo scopo? Ovviamente creare una carenza sul mercato, per far sì che il prezzo possa aumentare.

...
ANCORA!?

No, dico, ma lo sa Salvinye a quanto viene venduto oggi sui banchi di gastronomia e dei supermercati il Pecorino Romano? 
Evidentemente NO, perché altrimenti saprebbe che - nel corso degli ultimi 12 mesi - il prezzo del summenzionato, tipico formaggio da grattugia di Lazio e centro-sud è praticamente raddoppiato passando da un prezzo medio di 9,90 euro/kg a quasi diciotto, praticamente pari al Parmigiano Reggiano stagionato 18 mesi e quasi il 30% in più del Grana Padano, per non dire che è arrivato nella stessa fascia di prezzo del pecorino, sì, ma quello stagionato, come i canestrati, i formaggi di fossa o le caciotte aromatizzate, praticamente un abominio!

Il vero problema qui è che ci sono i soliti noti - i cialtroni della grande industria casearia - che non la contano giusta, per non dire che stanno mentendo spudoratamente, riguardo prezzi ed eccedenze, perché non credo proprio che tutto il latte acquistato in blocco in Sardegna venga utilizzato per la realizzazione del solo Pecorino Romano, perché altrimenti dovrebbero spiegarci come e con cosa producono tutti gli altri summenzionati formaggi stagionati di pecora, così com'è palese che tutto 'sto latte, acquistato ogni santo giorno, non è possibile che venga tutto consumato per la produzione del solo pecorino.

Quindi, per i summenzionati motivi, anche se mi costa grande fatica riconoscerlo, sono d'accordo con Giggino ed è proprio il caso che si prenda Salvinye da parte e gli si dica chiaro e tondo di farsi i cazzi suoi, anche perché non è lui ad avere la titolarità dell'azione di governo per disporre o stabilire cosa si debba fare per chiudere questo dossier.

Mi spiace per lui, ma l'unico intitolato a trattare e prendere, semmai, decisioni è infatti proprio Giggino, attuale minEstro dello Sviluppo Economico e delle Attività Produttive, sicché a ciascuno il suo e a chi tocca nun se 'ngrugna!
 


giovedì 14 febbraio 2019

Manica di cojoni!

Ti scassano la minchia per una settimana, tu sgobbi e fatichi come un negro per venire a capo di questo gran guazzabuglio, con il tizio che dovrebbe tutelare i tuoi interessi che invece non solo rema contro ma che a nostre spese ci serve il cetriolo con tanto di vaselina.
Poi, quando si arriva al momento di quagliare - WAZAM!1!! - tutti desaparecidi, si presentano i soliti quattro gatti e i soliti interesse habentes e si decide allegramente di NON decidere semplicemente perché gli aventi (vestiti) interessi di cui sopra non vogliono decidere, mentre tutti gli altri se ne strafregano a tal punto non solo da non presentarsi, manco così, per curiosità, ma senza nemmeno lasciare la delega, sicché, in assenza della maggioranza qualificata non si possono prendere quelle decisioni che necessitano per legge dell'unanimità dei votanti.
Che vivessi in un condominio di ignavi, stronzi ed iniqui lo so da quando ho l'età della ragione, ma che addirittura si permettesse all'ultimo parvenu (impaccato di soldi, ovviamente) di fare come cazzo gli pare sine oppositio alcuna, bhé...
Comunque tranquilli: ci vediamo al primo casino che questi combineranno con le loro cazzate, perché potete star certi che una siffatta coppia di bimbiminkya™ prima o poi qualche cappella la farà, poi voglio vedere CHI strillerà contro CHI ma soprattutto DOVE planerà il grosso cetriolo, ergo, a CHI intesteranno la paternità (e relative conseguenze) del fatto.
Perché è chiaro che se permetti al primo venuto di costituire di prepotenza una servitù in casa tua, dei troiai che ne derivano non ne risulterà responsabile lui ma tu che gli hai permesso di farlo e questo è palese, ovunque la si giri e comunque la si guardi.
Per quanto mi riguarda, IO il mio dovere l'ho fatto, anzi, dippiù; la mia obiezione l'ho posta e la mia opposizione è agli atti... adesso venissero a cagarmi il cazzo e a chiedermi qualcosa; le vie legali non so se sarò in grado di intraprenderle (ed è su questa mia - e altrui - indisponibilità finanziaria che contano 'sti farabutti) ma, perdio, le vie di fatto certamente sono ancora in grado di prenderle...
Resta comunque il gran rodimento di aver sprecato invano tempo e fatica a favore - effigurati - dei soliti stronzi che prima strillano al gombloddo e alla lesa maestà e poi - al momento di tirare fuori gli attributi - fanno pippa e manco fanno vedere il loro brutto muso da cazzo!

giovedì 7 febbraio 2019

Adesso ne ho veramente piene le palle!

Sapete cosa trovo veramente oltraggioso di tutta la boutade sanremese?
Il fatto di essere de facto costretto a sciropparmene le peggiori puttanate, nonostante non me ne possa fregare di meno, perché ovunque ti giri e dovunque guardi, si parla e si sparla sempre e solo di SanScemo!

C'è di più e di peggio: che tutti i network - così come accade quando ci sono gli strafottuti mondiali di calcio - fanno cartello, anche quelli che - teoricamente - non sono allineati con RAI e MeRdiaset ma che comunque, in questi giorni di sanremate, non mandano in onda nulla che possa intaccare gli ascolti di Sanremo il che è a dir poco scandaloso, dal momento che paghiamo il canone per poter usufruire della TV e non vedo proprio perché dovrei essere costretto - specialmente se non ne ho i mezzi - a ricorrere alle Pay-TV per poter trovare un'alternativa e rilassarmi una mezz'oretta la sera.

Per quanto mi riguarda, ho la fortuna di aver cumulato, nel corso dei decenni, una discreta videoteca, sicché, alle brutte, qualcosa lo trovo ma resta il fatto che il pubblico è comunque costretto a questi veri e propri atti di bullismo televisivo da parte di un palinsesto che è, evidentemente, concordato a tavolino tra tutti i maggiori player del settore, alla faccia della concorrenza e della pluralità dell'offerta!

mercoledì 6 febbraio 2019

Dalla bergamasca col furgone, l'urlo del Belotti terroNizza anche l'occidentO!

Ho appena sentito questo emerito imbecille del (dis)onorevole Daniele Belotti, che a RadioConfindustria (il che è tutto dire) da bravo legaiolo bergamasco, se n'è uscito come le scoregge con la sua nuova proposta di legge liberticida e ammazza-mercato ad usum soliti bottegai, con lo scopo dichiarato di colpire "le inique piattaforme online" (leggi: Amazon) che stanno a suo dire uccidendo le librerie con la loro scontistica abnorme (?) e che propugna quindi una drastica riduzione (per non dire l’annullamento tout court) degli sconti sui libri, ovunque siano acquistati.

Ora, è vero che in Itajia hanno tutti la memoria corta ma vorrei ricordarvi che la legge ammazza-Amazon esiste già: è la (dis)pregiatissima Legge 128/2011 approvata niente meno che dal liberale govern(icchi)o Berlusconi esattamente con lo stesso intento dichiarato (salvare le librerie e l’editoria dalla tirannia di Bezos) e che invece anche i sassi sanno che è stata promulgata Cicero pro domo Mondadori, visto che fu scritta su misura per le politiche di vendita della casa editrice del biscione ma soprattutto sulla scontistica applicata nei suoi punti vendita, online e su strada ma che – come tutte le pensate dei berluscones da 25 anni a questa parte – gli si è immancabilmente ritorta contro, perché se sei un bottegaio paraculo e peracottaro, puoi agevolarti di tutte le norme ad personam (anzi: ad minchiam) di questo mondo, ma alla fine ti si ritorceranno sempre contro, quando la concorrenza che vuoi ammazzare è comunque più strutturata ed efficiente di te.

Evidentemente la lezione non è bastata, quindi adesso, con la scusa di difendere le piccole librerie, ecco che ci riprovano.
Tra l’altro, già dall’esposizione di questo bel tomo in radio, si capisce che non ha capito un beneamato cazzo di come gira il mondo, ergo che stava sparando cifre a caso, perché – e questa è tutta da ridere – l’unica catena di librerie che applica sul cartaceo (perché di questo – tecnicamente – si sta parlando) sconti al di fuori della legge è proprio quella della famiglia Berlusconi!

Amazon infatti si attiene scrupolosamente allo sconto di legge (e nemmeno sempre, tra l’altro) del 15% e solo sugli e-book pratica sconti superiori, che arrivano anche al 90% ma d’altronde, gli e-book sono (fortunatamente) fuori dalla normativa vigente, così come – secondo la stessa legge – Amazon, essendo editore di buona parte dei libri in formato digitale (e non solo) che vende, può applicare sconti superiori, a titolo promozionale, esattamente come è data facoltà di fare a tutti gli editori.

Quindi, la vera pregunta, a mio parere, è questa: perché gli altri editori non si comportano allo stesso modo ma anzi non scontano un centesimo manco a dargli fuoco?

La risposta la lascio a voialtri, perché una mia idea ce l’ho ma dal momento che non ho la verità rivelata in saccoccia la tengo per me.

Tornando a bomba, a mio modesto parere e secondo la mia modestissima esperienza, la ragione prima ed ultima sul perché le librerie chiudono non è per la sleale concorrenza del mercato online ma per tutta una serie di cause che dipendono proprio dalle librerie e da chi le gestiste; in primo luogo, perché – con le dovute, notevoli eccezioni – si comportano come beceri bottegai: non offrono alcun servizio.

Avete mai provato a restituire e/o cambiare un libro presso una “piccola” libreria?
Quanto avete dovuto litigarci per questo?
Le grandi catene – sia su strada che online – questa cosa non solo non te la fanno pesare ma la prevedono espressamente!

Secondo punto e forse più dirimente: una volta in libreria a meno che non si trattasse di libreria specializzata (e che quindi di per sé ha un mercato selezionato e specifico), trovavi di tutto e stante l’assenza di un mercato online – che ancora non esisteva – il libraio era comunque in grado di ottenere quasi sempre quello che volevi a stretto giro di posta.

Oggi, tutte le librerie hanno tutte la stessa, identica roba: morchia pubblicata dalle major dai soliti noti e sempre e solo quella!
Se vuoi qualcos’altro, alla fine, sempre al mercato a distanza ti devi rivolgere, ovvero devi – se ti fanno questo immane favore – chiedere al bottegaio di fare un ordine apposta per te.
Dal che si deduce che, se comunque quello che voglio devo ordinarlo, ma chi me lo fa fare di farmi un’altra amena passeggiata (a meno che non voglia farlo per mio piacere personale o per farmi due chiacchiere) quando ordinandolo alla casa editrice online ergo su qualunque altra piattaforma, me lo ritrovo a casa nel giro di 27/72 ore?
In realtà, spiace anche a me – e molto – che alcune librerie abbiano chiuso, perché non lo meritavano e perché non sono state ammazzate dal e-commerce ma da uno Stato rapace e presuntuoso e da grandi case editrici (Mondadori in primis) che di fatto strangolano la gente imponendo di prepotenza le condizioni di vendita e/o di mercato, ovvero dai proprietari delle mura, altrettanto se non più rapaci di case editrici e Stato, che hanno preferito lucrare sui canoni di affitto, impedendo de facto alle piccole attività commerciali (tutte le piccole attività) di campare a tutto vantaggio delle grandi catene e delle multinazioAnali che possono tranquillamente permettersi di pagare un canone triplicato quando non si comprano il locale direttamente!

Lo so che sono uno che campa di vane speranze ma voglio, per una volta, sperare che in seno al Parlamento prevalgano menti che ragionano, anziché i soliti malpanzisti obnubilati dall’astio che provano per qualunque cosa non sia sotto il loro diretto controllo, perché di puttanata (la summenzionata Legge 128/11) ne hanno già fatta, evitiamo magari di farne un’altra, perché – se non l’avessero ancora capito – con questa boiata del Belotti, pianteranno altrimenti l’ultimo chiodo sulla bara del già moribondo mercato italiota del libro, visto che – come piangono tutti dall’alba al tramonto – già qui si legge poco, figurati se togliamo pure quei due spicci di sconto che applicano oggi!

P.S. - dimenticavo un’altra castroneria sparata dal Belotti, quella sul fatto che norme ammazza-Amazon o ammazza-major esistono già anche in altri paesi, come (effigurate!) nella Gallia inFelix… sì, è moderatamente vero ma si è dimenticato, il Belotti, che nella Gallia Transalpina i libri costano non dico la metà ma molto, molto meno che da noi e che anzi, proprio in virtù di questo… favore a norma di legge, il governo ha… chiesto (diciamo così per carità di patria) di tenere bassi i prezzi della carta stampata, perché un conto è aiutare le librerie a non chiudere, altro paio di cojoni è autorizzare le case editrici a lucrare schifosamente a danno dell’utOntO finale, sicché...

Ma che bel parterre di leccaculo...

 ...che sto vedendo in questo momento al TG, l'evento: l'incoronazione di El Donaldo quale divo supremo degli Stati (dis)Uniti d...