martedì 5 ottobre 2021

Qui finisce la tua vita e comincia L'ORRORE!

 Che ci crediate oppure no, ieri ho davvero pensato di essere diventato improvvisamente il protagonista del remake de Il Seme della Follia, perché giusto di follia si tratta.

Per fare una storia lunga breve, nella speranza che abbiate già letto i capitoli precedenti, l'ultimo dei quali postato non più tardi di 48 ore fa, avendo per le mani parecchie incombenze e nessuno cui delegarle, ieri mattina ho preso il coraggio a due mani, ho impugnato le canadesi (le stampelle, non due fighe nordamericane) e mi sono arrampicato zoppicon zoppiconi fino al negozio della mia amica Stefy che sulla scia della teribbuli pandemeea ha deciso di... ampliare l'attività diventando un punto di ritiro per spedizioni in uscita e in entrata per i maggiori spedizionieri operanti sul territorio italico.

Per fortuna è di strada per le altre faccende, quindi lo sforzo aggiuntivo sarebbe stato minimo, anche perché tutto il lavoro per la famigerata Operazione Sealion l'avevo già fatto io a casa.

Dal momento in cui ho messo piede nella bottega, è finita la mia vita ed è iniziata la follia pura!

Tanto per cominciare, riapri il pacco perché l'UPS i documenti li vuole fuori (quando ho acquistato la spedizione, le istruzioni erano di allegare i documenti nel pacco e se l'italiano vale ancora qualcosa, questo a casa mia vuol dire dentro lo stesso, altrimenti mi devi dire di allegarli al pacco); dopodiché, mi viene detto che occorre farla in triplice copia ❗e che mancano ancora la dichiarazione di Washington e la copia dei documenti intendendosi per tali carta d'identità e codice fiscale❗❗

A questo punto gliel'ho chiesto chiaramente: no, dico e una fetta abbondante de culo, no?

Cioè ma vi rendete conto?

Tutta 'sta manfrina per spedire un cazzo di libro in Albione!

Colmo di sfiga, sempre per i cazzi della dichiarazione doganale, il portadocumenti l'ho lasciato a casa, sul tavolo.

Quindi aritorna de corsa (si fa per dire) a casa, scansiona il tutto e rispedisciglielo immantinentemente per e-mail altrimenti è cazzo e tutt'uno.

Che poi, dico: la dichiarazione per il CITES l'avevo già sottoscritta nella documentazione di sdoganamento, perché cazzo devo riscriverla a mano tra l'altro, a maggior ragione visto che il si tratta di un libro, cazzomannaggia, non di un tomo in folio rilegato in pelle di minchia di rinoceronte col titolo in caratteri scolpiti nell'avorio!?

Non è dato saperlo.

Insomma, alla fine, tra spedizione, stampa di carte ed etichette, fotocopie delle stesse e il gran cazzo che se li fregasse tutti quanti, 'sta storia m'è venuta a costare qualcosa come il 20% in più di quanto preventivato (e regolarmente fatturato al cliente) ma quel che più m'offende è che di tutta 'sta manfrina, sul sito del fottuto Gestore delle Spedizioni di eBay non c'è traccia. Io mi sono attenuto a quello che mi hanno detto loro quindi, a questo punto, se invece di consegnarlo, 'sto pacco l'avessi fatto ritirare a domicilio, fermo restante che tutta la procedura sia sufficiente e necessaria, me lo dite voi cosa cacchio sarebbe successo?

Manco a dire che posso chiederlo alla UPS (perché alla fine sono loro che richiedono tutta 'sta cartaccia) perché mi ci manca solo di farmi derubare dal loro (dis)servizio clienti, visto che non ha un numero verde ma un numero a tariffazione speciale.

E l'omo (non) campa...

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