mercoledì 12 settembre 2018

Ben venga Starbucks...

Oggi voglio proporvi un post, portato alla mia attenzione qualche minuto fa da un'amica, scritto da un tizio che non conosco ma che ha tutta la mia solidarietà e comprensione e che qui vi ripropongo in versione integrale:

Scena #1: Brescia, piazzale della stazione, ore 10.10 del mattino (di ieri).
Ho appuntamento alle 11.30, ho il portatile dietro e l'idea è di fare colazione e scrivere qualcosa. Mi dirigo verso un bar.
"Buongiorno, avete per caso a disposizione un tavolino vicino ad una presa di corrente?"
"Eh no"
"Ah... perché avrei bisogno di caricare il portatile..."
"Eh, ho capito, se faccio caricare questo e quell'altro a tutti i clienti poi sai che bolletta mi arriva?"
"Capisco, grazie, arrivederci".

La scena si ripete uguale nei 5 bar successivi, anche se con toni un po' meno sprezzanti e maleducati da parte del titolare. Alla fine mi rassegno a lavorare senza corrente, mi siedo nell'ultimo bar in cui sono entrato e ordino la colazione mentre butto giù un pezzo. Cappuccino, croissant, succo di frutta, fanno 4.80.
"Posso pagare con la carta?"
"No"
"Ma scusi, il pos ce l'avete"
"Eh sì, ma è solo per conti superiori a 12 euro"
"Come mai?"
"Non voglio pagare la commissione alla banca"
"Capisco, per curiosità, a quanto ammonta la commissione?"
"8 centesimi... ma sai, 8 centesimi uno, 8 centesimi l'altro, a fine mese ci perdo un bel po'".
Tiro fuori i 50 euro che avrei volentieri evitato di cambiare, e pago.

caso mai qualcuno pensasse che me so' inventato qualcosa, questa è la screen del post...
Scena #2: Milano, stazione centrale, ore 13.10 (di oggi).
Il regionale delle 13.18 per Torino è stato soppresso, perché Trenitalia è una grande azienda e le ferrovie siriane sotto le bombe sono probabilmente più efficienti; dopo aver valutato due bar in cui non c'è né il wi-fi né una presa di corrente, nel terzo individuo un tavolino accanto ad una presa.
Mi accingo a caricare il cellulare quando il cameriere mi ferma:
"No guardi che quella presa non funziona, le hanno disattivate"
Nello stesso gruppo di prese ce n'è una a cui è attaccato un apparecchio del bar, che funziona, quindi faccio finta di non aver sentito e infilo il caricabatterie, che puntualmente vibra.
"No guardi, funziona"
"Eh... si vede che questa non l'hanno disattivata. Però non dovrei fargliela usare. Il titolare non vuole"
"Guardi, io ho bisogno di caricare il telefono: se mi fa usare la presa, mi siedo e consumo, altrimenti me ne vado"
"Va beh, si sieda, tanto il titolare non c'è"

Ordino un caffè e un dolcino, quando me li porta chiedo:
"Scusi, le faccio una domanda, per pura curiosità: come mai non mettete le prese a disposizione dei clienti? Siete un bar in una stazione, può capitare che uno voglia ricaricare il telefono o il portatile mentre aspetta il treno, magari deve lavorare. Dareste un servizio migliore ai vostri clienti"
"Il titolare ha paura che poi i clienti stiano seduti troppo tempo; in teoria lui vorrebbe che quando hanno finito di consumare noi li facessimo alzare, ma legalmente non possiamo farlo... però non vuole che si trattengano".
Finisco di bere il caffè, con molta calma, e poi vado al treno.

Ricordiamoci di questi stronzi quando qualcuno aprirà uno Starbucks nel piazzale della stazione, col wi-fi gratuito a banda larga, le charging station per iPhone e Samsung a tutti i cazzo di tavolini, e il pagamento con carte contactless anche per 90 centesimi, e porterà loro via anche le mutande del bambin Gesù nel presepio con un caffè di qualità inferiore.
Ricordiamocene, perché quel giorno questi figli di puttana andranno a scrivere su Facebook che è colpa della globalizzazione, delle multinazionali e dell'Euro, e si faranno le foto coi cartelli "non comprate dalla grande distribuzione, supportate le piccole attività".
E io quel giorno risponderò, con viva e vibrante soddisfazione "ma fottetevi".


Il post è vecchio ma proprio per questo possiamo considerarlo a dir poco profetico, con buona pace della sora Giorgia (Meloni) e della sua becera difesa dei fin troppi stronzi che campano da decenni di rendite di posizione; domandiamoci semmai come mai non ci sia nessuno nel Belpaese che abbia avuto l'idea di aprire - non dico una catena - un locale con caratteristiche simili a quelle di questa (fottuta) multinazioAnale a stelle e strisce.

D'altronde, quando fai pagare un caffè da 80 centesimi a 1 euro a tazzina per il consumo veloce al banco, è ovvio che è tutto guadagno, il massimo rendimento con il minimo sforzo, visto che - con poche, rare eccezioni - la stragrande maggioranza dei bar di casa nostra non mette a disposizione alcun servizio "aggiuntivo" per gli avventori che prendono la consumazione al tavolo ma in compenso lo caricano come un somaro, come testimoniano fior fior di scontrini postati qua e là per il webbe sicché, se è vero che Starbucks ti fa pagare un caffè 1,80 euri sapete che nuova c'è? Che ce stanno tutti, visto che non sei obbligato a consumare al volo e alzare le tolle; se poi vuoi prenderti un caffè al banco, alla spiccia, come si usa da noi, puoi andare ovunque, non hai bisogno di andare da Starbucks...

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