Eh sì, cari amichi (magari arcobalengo e del giaguaro) vicini e lontani: perennemente alla ricerca di un modo per sbarcare il lunario, visto il protrarsi dei chiari di luna - tant'è che ormai pare di
viverci sulla Luna - il sottoscritto ha avuto l'improvvida idea di farsi un giro sulla acclamatissima - sed etiam
pubblicizzaterrima - novella piattaforma di
compravendita tra privati per vedere se fosse il caso di infilarsi
anche lì.
Ad onor del vero, qualche anno fa, in piena pandemeea farlocca, avevo già fatto un tentativo (o almeno così ricordavo), venendo immediatamente distolto dal fatto che la piattaforma lituana trattasse al momento pressoché esclusivamente abbigliamento, calzature, pelletterie e accessori.
In effetti ricordavo bene, perché quando ho provato ad iscrivermi è arrivata la prima magagna: il tuo username/email è già registrata. Benissimo, allora fornitemi le credenziali perché sinceramente non me le ricordo... sSeee, cor'ca'! Sto ancora aspettando che un sysop mi risponda, sicché, con una supercazzola da manuale, ho aggirato l'ostacolo e creato un profilo nuovo di zecca.
Dopodiché - previo un rapido esame delle categorie merceologiche e delle tipologie di articoli attualmente in vendita - ho cominciato ad inserire i miei, di articoli.
Come sempre, da un po' (troppo) di tempo a questa parte, lì è finita la mia vita ed è cominciato l'Inferno dei Dementi Viventi.
Voglio dire: non ho finito di registrare mezza dozzina di pezzi e già mi cominciano a fratturare la sacca scrotale perché non gli sta bene questo o quello. Ma brutta miseria, ho inserito i prodotti come volete voi e nelle corrette categorie da voi proposte, non da me, quindi cosa c'è che non va?
Non è dato saperlo ma non gli sta bene lo stesso. Cazzo di colpa ne ho io, se siete così rincoglioniti da inserire la categoria action figure tra gli articoli per bambini quando il 99% dei prodotti di questo tipo è rivolto ad una platea di over 14 e/o adulti?
Ma no, loro hanno deciso così, quindi inventati alla fine un'altra supercazzola veramente senza senso, inserisci il prodotto tra gli accessori di moda da uomo (!) e sei di nuovo in sella.
Tra l'altro, c'è un'altra stranezza e non da poco: scopro che per le spedizioni usufruiscono - come d'altronde Subito.it e Wallapop - di un servizio di corrieri in concordato, così non devi sbatterti, perché si occupano di tutto loro, tu devi solo impacchettare e consegnare al fermoposta più vicino/indicato.
Solo che le dimensioni ed i pesi consentiti per articoli ed imballaggi, tutti piuttosto striminziti e con un limite stringente di 2 kg massimi per pacco. Il che vuol dire che non posso vendere un buon terzo del mio campionario ma soprattutto che qualunque articolo può essere acquistato/spedito singolarmente quindi niente spedizioni combinate e/o acquisti multipli, perché su ogni, singolo pezzo... ci paghi il pizzo!
Sì, signori, perché su ogni acquisto l'utente è tenuto - anzi: costretto - a pagare una assicurazione (non so se mi si piega, vero...) alla piattaforma che si traduce, a conti fatti, in un introito per la stessa a meno che, beninteso, non venga fuori qualche magagna. In pratica qui il pizzo lo paga il compratore anziché il venditore, come invece accade sulla piattaforma a conduzione teutone.
Il giorno dopo, anzi: la sera dopo, che non avevo niente di meglio da fare, seleziono un'altra carrettata di roba e con la mia solita verve (e velocità, ormai sono più che esperto in questo campo e poi tutta la parte iconografica ce l'ho già bella che fatta) a fine serata inserisco un'altra trentina di prodotti nelle categorie (tenetele ben presenti): libri, giochi per PC e giochi per PlayStation (rigorosamente 1 e 2 perché non sono mai andato oltre nella mia storia ludico-elettronica).
Nel cuore della notte vengo svegliato da un messaggio di posta elettronica che mi informa che hanno cassato tutte le mie inserzioni recenti perché (cito) NO SI POZONO VENDERE ARTIKOLI KOMMMERCIALEY!!!!
...
...
Ma...
Ma che...
Ma che cazzo mi significa!?
Cioè, dov'è il problema, non capisco e quel che questi deficienti hanno scritto non ha alcun senso!
Sì, perché qualunque cosa uno metta in vendita, ha comunque un'origine commerciale, n'est pas? Proviene cioè da un negozio ed è stata fabbricata/prodotta da un'industria, un laboratorio o un artigiano, giusto?
E non c'è scritto da nessuna parte che si possano vendere oggetti autoprodotti ergo l'unica condizione scritta è che la merce sia usata ovvero che sia di seconda mano anche se magari ancora nuova/confezionata.
A questo punto - e con i coglioni giustamente ruotati di 180° - trovo la vocina con su scritto "reclamo" e per l'appunto scrivo ponendo esattamente le stesse cose che ho scritto qui ed eventualmente quale potrebbe essere la natura del problema: c'è forse un limite al numero di oggetti che si possono mettere in vendita? Vi sembra forse che il prezzo che ho chiesto sia troppo alto per la vostra piattaforma? Non vi piacciono le fotografie o l'approccio professionale del sottoscritto?
Cioè, cazzo, una spiegazione me la dovete dare perché il sottoscritto:
a) vende solo roba di seconda mano - come richiesto - e se è in condizioni pari al nuovo è perché la usa e la conserva bene;
b) i prezzi, trattandosi per lo più di articoli vintage, sono in linea con i prezzi di mercato ed anzi, un pochino ribassati rispetto, per esempio ai prezzi praticati su eBay, dove devi mettere in conto il fottuto pizzo imposto dai crucchi, anche perché è OK che parliamo di usato ma io intendo vendere e non svendere, visto che questa roba ha un valore, è piuttosto rara oggi ma soprattutto, quando l'ho acquistata io, l'ho pagata tutta, subito e spesso anche piuttosto cara! ed infine
c) se le immagini vi sembrano troppo nitide è perché anziché usare un cavolo di citofonino, il sottoscritto adopera due metodi e quelli soli: fotocamera e scanner (quando le dimensioni del prodotto lo consentono) e quindi sono belle, nitide e ritagliate a modino!
Ovviamente, a 48 ore dall'inoltro della missiva, sto ancora aspettando una ragionata e ragionevole risposta, ricevendo in cambio un muro di silenzio assordante, mentre il sottoscritto, in attesa di opportuni chiarimenti, ha de facto sospeso qualunque attività, onde evitare di perdere altro tempo e lavorare a vuoto.