venerdì 30 dicembre 2022

Per la serie: Volere È Potere...

 ...e quando vogliono possono, eccome! Ecco a voi la mia ultima avventura.

Per fare breve una storia abbastanza lunga, che fa parte del capitolo (mai concluso) nostalgia fottuta e canaglia della mia miserevole esistenza, quest'oggi posso dire di aver avuto lo shock dell'anno, se non della vita, la dimostrazione fattuale e fattiva che anche - anzi: soprattutto - in Eatalia siamo perfettamente in grado di fare le cose presto e bene.

Si tratta dunque sempre di volontà (o meglio: cattiva volontà) il fatto che si sia celebri nel mondo per disservizi, disguidi e ritardi, perché quando ci si mettono, le cose funzionano e anche più che bene.

Questo discorso vale soprattutto per l'ente postale eatalico, atavicamente piagato da una fama sinistra - specialmente nei periodi a ridosso o a cavallo delle festività comandate - per quanto concerne smarrimenti, errori di consegna, disguidi e quant'altro.

Io stesso ne sono stato vittima, ancora una volta, non più tardi di un mese fa: correva il famigerato periodo del Black Friday e nonostante l'AD di Poste Eataliane si facesse bello in TV millantando potenziamenti esponenziali del servizio e la capacità di gestire nel migliore dei modi i millemila ordini spediti attraverso la rete postale, ho dovuto aspettare dieci fottuti giorni per ricevere un plico, spedito da oltremanica, dopo che allo smistamento centrale di Roma c'era stato (parole dell'operatore del Call Center con cui ho parlato) un piccolissimo disguido per cui lo avevano consegnato nei tempi previsti al portalettere, solo che era il postino del quartiere sbagliato, per cui era tornato in deposito e era rimasto fino a quando non mi sono fatto vivo per avere spiegazioni sull'incredibile ritardo e se del caso, sollecitare la consegna.

Oggi ho assistito esattamente all'opposto di questa vicenda: mi trovavo nell'androne del condominio, dove avevo appena salutato un utOntO di Subito.it al quale ho consegnato uno dei miei ammennicoli elettronici (ed ingombrante) in disuso ormai da parecchio tempo (e anche qui ci sarebbe parecchio da raccontare sulle traversie subite da questo implemento), in procinto di prendere l'ascensore per rientrare in casa, quando arriva trafelato un tizio carico di buste e pacchetti.

Il prode Ivan, instancabile cane da guardia dello stabile, mi si rivolge e mi fa: "arriva roba per te!" al che rispondo con il più classico dei "sSeee, magari... aspetto roba ma hai vojia te prima che arrivi..." quando il tizio esordisce con: "C'ho una cosa per un certo Altieri..."

OK, adesso hai tutta la mia attenzione, anche perché - ribadisco - aspetto roba ma realisticamente non prima della settimana prossima, sempre se tutto va bene.

E invece...

Ora, vi chiederete, che problema ci sarà mai? Può capitare che abbiano accelerato i tempi, dopotutto non hai detto tu stesso che Poste Eataliane si è vantato di aver potenziato al quadrato il servizio proprio per il periodo festivo?

Sì, va bene ma quando s'è visto mai un plico spedito tramite Poste (e non tramite corriere espresso) arrivare in meno di 24 ore?

Perché è questo che è successo: ieri sera, intorno alle 18:00, mi è arrivata la notifica di avvenuto ritiro del pacco da parte del venditore ed oggi, alle 16:05, me l'hanno consegnato.

Come potete vedere dalla foto in allegato, l'etichetta postale dice che il pacco è stato "accettato" dall'ufficio alle ore 19:16:28 del 29/12/2022.

Che sia un miracolo di capodanno oppure fusse che fusse la volta buona che davvero l'Eatalia abbia deciso di dotarsi di un servizio postale moderno ed efficiente, degno di un paese avanzato dell'Occidente?

A questo punto lascio davvero ai posteri l'ardua sentenza perché solo il futuro potrà dirci se è stato un classico caso semel in anno o se sia l'inizio di una nuova era.

lunedì 26 dicembre 2022

Per la serie: con amici (e parenti e conoscenti) come i miei, chi ha bisogno di nemici?

 Oggi andiamo un po' sul personale ma, se permettete, semel in anno licet togliersi qualche sassolino (diciamo pure un macigno da 2 quintali) dalla scarpa, anche da tutte e due, se necessario.

Parliamo ovviamente delle - purtroppo ancora in corso - festività natalizie o presunte tali. 

Non è che il natale degli ultimi 2 anni sia stato un tripudio di gioia, tutt'altro, ma almeno c'era la teribbuli pandemeea farlocca a fare da giustificativo per le pisciate all'ultimo secondo, le mancate visite e quant'altro; con la scusa di un tampone (fasullo) positivo, si potevano mandare serenamente a puttane settimane di preparativi ed infatti così è stato.

Ma quest'anno, tutti quanti, che scusa hanno avuto per comportarsi nei miei confronti come se fossi un paria o un reietto?

"Perché non vieni qui da noi?"

Fammici pensare su un momento... forse perché non sto bene e non sono in grado di guidare per 20 e rotti chilometri? E comunque dovreste saperlo tutti quanti che allo stato attuale, anche se volessi o potessi, ho sempre le onnipresenti palle al piede dei vecchi che non posso lasciare soli per un'intera giornata.

"Non ti fai più vedere, non partecipi più alle nostre loRdevoli iniziative...."

Come sopra: non sono in grado di andare liberamente in giro a farmi i cazzi miei, figuriamoci quelli degli altri, specialmente dall'altra parte di Roma!

Questo, in poche parole, è l'andazzo di questi ultimi mesi, specialmente dopo il mio ultimo ricovero d'urgenza in ospedale, evidentemente c'è qualcuno che si pensa che sia andato in vacanza, anziché a lottare per la mia vita attaccato ad una macchina.

Secondo me, in tutto questo, c'entra ancora il salveefeeko vakkeeno, nel senso che, tutti i miei (presunti) amichi, parenti e conoscenti, super-stravagynati, ormai hanno i neuroni completamente riassemblati dal fottuto farmaco RNA-ricombinante e quindi gli scoreggia il cervello!

A questo punto, avrei senz'altro preferito essere lasciato del tutto solo, almeno mi evitavo ulteriori sbattimenti e ropturae pallarum per preparare tutto l'ambaradam per la vigilia, col solito, prevedibile risultato che adesso ho frigo e congelatore stracolmo di (cospicui) avanzetti della cena della vigilia e me ne sarei potuto stare in santa pace per i cavoli miei.

Non parliamo poi della più che cospicua spesa per strenne e pensierini vari, che nessuno degli aventi vestito interesse si è poi minimamente interessato di venire a prendere; anche lì, che cazzo vuoi, che mi vesta da Natale Babbo o da re mago e te li venga a portare?

Tanto più che è più di un mese che mi tedi le gonadi dicendomi che "prima di natale ci vediamo", però hai dimenticato di dirmi di quale anno, visto che - alla fine - vi siete visti tutti in coro, sì, ma per i cazzi vostri e da un'altra parte.

"Eh, ma tu non sei venuto... che ti pesa il culo?"

Al che, giustamente, ma nemmeno ti rispondo perché altrimenti iniziamo la sagra delle bestemmie e sotto le feste comandate pare brutto, perché se non ci arrivi da solo, vuol dire che delle due l'una: o sei deficiente o sei un menefottista ed in entrambi i casi a questo punto meglio perdersi che ritrovarsi.

Per aggiungere l'ingiuria al danno, almeno se sto solo mi posso rilassare un attimo, giusto?

E invece no, manco per il cazzo, perché a... tenermi compagnia (indesiderata) e a farmi maledire in tutte le lingue a me note, vive e diversamente vive, ci hanno pensato i miei amabili vicini e dirimpettai, che si sono dati alla pazza gioia h24.

Sono due fottuti giorni che non c'è verso di rilassarsi un momento, anche perché, nel deserto generale (e sì, qui so' tutti morti di fame, porelli, per le feste so' scappati tutti!) ci ha pensato la solita congrega di cafoni mentulocefali a fare un bordello del diavolo e a farmi venire il mal di fegato.

Oggi pare che siano tutti in coma etilico e/o glicemico, per mia fortuna, e a parte qualche frenastenico furibondo che strilla come un'oca del Campidoglio, c'è un (relativo) silenzio in questa Land of Deesagyo... speriamo solo che continui così e che anche quest'anno possa dire, con le immortali parole del compianto Riccardo Garrone...


sabato 24 dicembre 2022

Alla faccia dell'Unione €uropea...

 ...della von der Leyen e di tutte le fregnacce – digitali e non – che lei e gli altri €urostolti sparano in continuazione.

Come dico sempre: se si governasse con le ordinanze e i buoni propositi, vivremmo in paradiso ed infatti sono qui, quale vittima e testimone in prima persona dell’inutilità di tutte le €urochiacchiere dell’€uroparlamento (che tra l’altro non mi pare che se la stia passando troppo bene ultimamente e visti gli altarini che son venuti fuori, adesso mi spiego tante cosette), nello specifico, le più recenti, concernenti la longevità ed il recupero di “terminali” e dispositivi elettronici vari all’interno della U€.

Sì, sto parlando proprio di cellulari, computer, tablet, palmari e tutta quell’elettronica di consumo che tanto va per la maggiore e che si sta accumulando giorno dopo giorno nelle discariche di mezzo mondo – Eatalia compresa – e tutto per una sola ragione: obsolescenza programmata, cioè quella vera e propria truffa attuata da tutti i produttori mondiali, nessuno escluso, specialmente al di là degli stagni Atlantico e Pacifico, per cui di punto in bianco apparecchi e dispositivi, altrimenti perfettamente funzionanti, devono essere gettati via perché semplicemente diventano “incompatibili” con gli “standard” introdotti ad arte, appunto, a scadenze programmate.

Ora, già abbiamo un enorme problema per smaltire tutta la morchia elettronica che si è cumulata negli ultimi 20-25 anni e non ci vuole un genio dell’ingegneria gestioAnale per capire che, di qui a 10-15 anni, saremo letteralmente sommersi da cataste di rifiuti tecnologici, per altro altamente inquinanti!

Da qui la loRdevole iniziativa €uropea riguardo il recupero, il riutilizzo e la standardizzazione di componenti ed accessori per tutti i tecno-giocattoli che piacciono tanto a grandi e piccini.

Peccato che, come il 90% delle €uroiniziative, sia un aborto alla nascita, perché il piccolo, insignificante problema – ed è sempre lo stesso! - è che non siamo noi che produciamo/gestiamo questa roba, ma gli Han, i Minguk e (ultimi in classifica) gli ameridioti, cioè proprio quelli che se la sono inventata, l’obsolescenza programmata e l’hanno implementata in tutto il mondo senza che nessuno dicesse “ah!”.

E sinceramente trovo alquanto difficile per la povera, piccola €uropeetta, costringere i summenzionati colossi ad ottemperare ai suoi pii desideri.

Certo, ci sarebbe sempre la soluzione autarchica: si sfanculano le major e si fanno circolare sul mercato solo apparecchi compatibili con le nuove specifiche €uropee prodotti in loco ma temo che ormai il divario tecnologico tra noi e loro sia diventato una voragine assai difficile da colmare, considerato soprattutto che negli ultimi 5 lustri abbiamo fatto a gara a chi dismetteva il proprio know-how e patrimonio industriale per trasferirlo all’estero, tutto in nome del lucro!

Ora, è vero che l’utOntO medio cambia citofonino (o PC, tablet o quello che è) con la stessa frequenza con la quale si cambia le mutande, così com’è noto che la maggior parte della gente – che non è tecnologicamente istruita – ad ogni minimo problema, anziché cercare di capire e/o risolvere, trova più facile gettare via il “vecchio” ed acquistare un prodotto nuovo.

Ammetto che, in caso di guasti, specialmente se seri, oggi come oggi convenga davvero di più cambiare che non riparare ma anche questo dipende dal fatto che i (cosiddetti) tecnici non sono più preparati/istruiti per aggiustare veramente l’oggetto e questo perché a monte le aziende produttrici mirano comunque a far acquistare i nuovi prodotti, anziché continuare a far funzionare i vecchi.

E anche qui, potrei anche starci.

il mio personale campionario
di novella immondizia elettronica
 


Ma quando hai un dispositivo ancora integro, perfettamente funzionante e ben tenuto, no, questa cosa mi da eminentemente in coolo ed è proprio ciò che sta accadendo a tutti i miei dispositivi e terminali, nessuno escluso.

Di fatto, dalla sera alla mattina, mi ritrovo in mano apparecchi che non accettano più aggiornamenti, applicativi o – nel caso degli e-book reader – file; sembra una follia ma è così.

Abbiamo cominciato con l’esautorazione dalla rete wi-fi (e pazienza, me ne farò una ragione) e siamo arrivati al “il tuo dispositivo non è compatibile con il prodotto che intendi acquistare” per cui, di fatto, posso usarli solo per leggere quanto già posseggo ma poco altro.

Ah, ma ci sono a prezzi scontaterrimi i nuovi Kindle di Amazon, che aspetti? Accatevillo!

Sì, come no: l’ultimo che ho acquistato (per mia madre e che ora mi è – come dire – tornato indietro) risale a meno di 5 anni fa e adesso praticamente è un ferrovecchio?

Non parliamo poi del mio cellulare: funziona perfettamente, anzi: funziona anche meglio di tanti apparecchi più recenti ma – ahimè! - ad ogni giorno che passa diventa sempre più difficile trovare applicativi che siano “compatibili” con il modello/versione del cazzocheselifrega, sciacalli che altro non sono!

Quando arriveremo agli applicativi “seri”, come quelli che concernono banca, posta, assicurazioni etc., sarò costretto a disfarmene, dopodiché dovrò semplicemente decidere se restare senza (cosa che – grazie al Renzismo e mai richiamato da alcun governo che gli è succeduto – è oggi impossibile a meno di voler diventare un paria) oppure se sperperare soldi che non ho e che probabilmente non avrò, per acquistare qualcosa di cui altrimenti non avrei alcun bisogno.

Alla faccia di UrZula e di tutta la sua €uroganga, appunto...

venerdì 2 dicembre 2022

Facciamo una cosa nuova questo Natale?…

...tipo, che so, una bella moratoria sugli acquisti online, specialmente per quanto riguarda quella certa qual multinazioAnale a stAlle e strisce che ancora va per la maggiore alle nostre latitudini.

Il perché di codesta, improvvisa decisione?

È presto detto: come forse ricorderete – difficile con la tritovagliatura gonadica su tutti i mezzi di (dis)informazione eatalici – è da poco finito il periodo del Black Friday che, quest’anno, a quanto pare, ha assunto numeri da record, vuoi perché la maggior parte degli eatalici acquirenti (che piange costantemente miseria) ha approfittato delle offerte ca nun se pozzono rRifiutari di tutte le maggiori catene e piattaforme di e-commerce nazioAnali, vuoi perché quest’anno quello che dovrebbe essere un giorno di offerte s’è dilungato per quasi due settimane, quindi hai voglia a fare click-click.

Il problema, però, è che le infrastrutture eataliche sono quel che sono ed hanno dimostrato, in questo periodo più che mai, tutte le loro carenze, tra disguidi, smarrimenti, ritardi ma soprattutto consegne effettuate ad mentula cameli da gente che evidentemente non ha voglia di fare il lavoro per cui viene pagata ovvero che sta facendo di tutto per perderlo, il lavoro!

Nel giro di pochi giorni – almeno per quanto mi concerne – ne sono successe di tutti i colori ma il top – come sempre e come vi ho reso già edotti – l’ha raggiunto Poste Eataliane con i suoi portalettere/spedizionieri ed il loro comportamento al limite dell’indecenza.

Quindi, visto che sono riusciti ad andare completamente nel pallone – per non dire nel panico! - con questo evento, non voglio nemmeno immaginare cosa mai saranno capaci di combinare da qui alle prossime due settimane, quando prevedibilmente ci sarà il picco degli ordinativi online per strenne, regali e acquisti natalizi dell’ultimo minuto.

Per questa ragione – e visto quanto accaduto negli anni scorsi, specialmente in questi ultimi due anni di pandemeea farlocca – dal momento che ho già abbastanza cazzi pel… di mio, ho deciso quest’anno a dicembre di evitare accuratamente qualsivoglia acquisto – specialmente se importante – online, così evitiamo di rimasticarci il fegato.

Questo vuol dire che – quest’anno – delle due l’una: o si smette di acquistare qualsiasi cosa fino a dopo l’epifania oppure ci si rassegna ad andare in giro per negozi e botteghe, come si faceva prima della famigerata era internet.

Dal momento che il vostro qui presente è riuscito a fare quasi tutto per tempo – o meglio: prima del tempo – non credo che sarà un problema; spero soltanto che non capiti a me qualche occasione di quelle ca’nun se pozzono rrifiutari, perché la cosa mi imbarazzerebbe, a dir poco, per non dire che mi metterebbe in seria difficoltà (non so se mi si piega)...

Ma che bel parterre di leccaculo...

 ...che sto vedendo in questo momento al TG, l'evento: l'incoronazione di El Donaldo quale divo supremo degli Stati (dis)Uniti d...