Piccola riflessione di fine giornata per un problema ormai annoso del sottoscritto, che si protrae ormai da quasi 20 anni, cioè da quando decisi di darmi alla vendita online in prima persona, passando per ogni tipologia di piattaforma, da quelle più note a quelle ormai defunte. In tutti i casi, comunque, mi è sempre capitato di avere a che fare con gente che ti fa delle vere e proprie proposte indecenti sui beni e le merci che offri.
Ora, agli inizi della carriera, quando le compravendite tra privati avvenivano, per l'appunto, esclusivamente tra privati, era prevedibile, previsto e preventivato che la gente cercasse di tirare l'acqua al suo mulino, è una cosa lecita e accettabile, in via generale.
Non lo è più, però, quando l'offerta va oltre il massimo ribasso, quasi a dire: ma sì, va, pigliate 'sti ddu' spicci, perché tanto ti valuto. Se stessimo parlando di robetta, anche se troverei comunque la cosa un tantino offensiva, potrei anche farmici una risata, ma non quando stiamo parlando di oggetti rari, pregiati, ovvero molto richiesti dal mercato, cioè l'80% della merce che tratto, in quanto il mio settore d'elezione è il collezionismo e/o il retrogaming.
A questo punto, dal momento che questo atteggiamento è diventato abbastanza comune, specialmente su eBay mi è venuta una voglia irrefrenabile di togliermi qualche sassolino dalla scarpa, specialmente dopo i fatti di questa sera, che sono stati una vera e propria cartina di tornasole.
Mi è infatti pervenuta una proposta di acquisto da parte di un pregiatissimo utOntO germanico - e non è la prima volta, purtroppo! - pari a circa 2/3 del prezzo di vendita attuale dell'oggetto in questione, una figure da collezione, tra l'altro fuori catalogo ormai da un lustro se non più.
Dal momento che oggi non ho particolarmente voglia di mercanteggiare, né tanto meno di rimasticarmi il fegato, l'ho cassata tout court.
Pochi minuti dopo, il tizio reitera l'offesa (perché tale la considero, quando mi richiedi sconticini del 25, 30 o 50%) e questa volta - oltre al rifiuto - allego anche un messaggio, sperando che capisca l'antifona una volta per tutte: ritenta ancora ma stavolta proponi qualcosa di più congruo.
Manco due minuti dopo, ennesimo messaggio del gasbetone germanico e stavolta mi sono davvero girati vorticosamente i coglioni: nuova offerta con una differenza di ben 5 ricche pleure rispetto alla precedente, come dire che delle due l'una: o non c'hai capito un cazzo di quel che t'ho scritto nemmeno due minuti fa, oppure - e peggio - mi stai platealmente ignorando e questo sì che mi offende sul serio!
Per tagliare la testa al toro, stavolta gli invio la mia controproposta con un messaggio inequivocabile (o almeno questa era la mia speranza): Ciccio, la vedi questa cifra? Bene, fissatela nella zucca, perché a meno di questa la roba non te la do manco se cominci a rimbalzare come una pallina magica!
A quando pare, alla fine il messaggio è arrivato, perché almeno questo è sparito... ma purtroppo questo caso è l'eccezione, piuttosto che la regola, perché c'è chi ci rintrinseca ancora e ancora e ancora, cercando di prenderti per sfinimento, fino a che delle due l'una: o cedi oppure lo segnali e lo cassi (quando e se possibile) nella lista nera dei rompicojoni, così è sicuro che te lo sei tolto per sempre dalle palle.
Ora, qual è la mia riflessione?
Presto detto.
Perché?
Perché se e quando trattate con un commerciante o un bottegaio siete tutti disposti a cacciare quattrini, qualunque cifra vi venga richiesta, senza fiatare e senza troppo sindacare sulla qualità della merce proposta (altra cosa che mi urta violentemente i nervi), mentre quando trattate con dei privati, vi sentite tutti in diritto - anzi: in dovere - di comportarvi come rabbini o come beduini alla casba?
Davvero pensate che - quando decidiamo il prezzo di vendita - lo facciamo così, ad cazzum o per sport e che non c'è dietro un ragionamento che prende in considerazione tutta una serie di fattori quali: rarità e condizioni dell'oggetto, richiesta e disponibilità sul mercato dello stesso ed in ultimo la giusta aspirazione ad un minimo margine di profitto, visto che la roba che vendiamo non l'abbiamo rubata ma comunque acquistata e pagata a suo tempo?
Allora perché fate regolarmente queste proposte che rasentano l'insulto, manco fossimo dei poveri deficienti o peggio, dei ricettatori, ergo, perché certe offerte irrinunciabili non le fare anche ai bottegai, specialmente quando sparano cifre veramente fuori del mondo?
Perché mi dovete costantemente far perdere tempo ed infastidirmi? O pensate davvero che ci sia da parte mia un qualche obbligo a vendervi qualcosa solo perché avete avuto la faccia (da culo) di farvi avanti?
A tal proposito non mi scorderò mai il tizio che, l'anno scorso, mi ha attaccato una pippa micidiale perché pretendeva che gli cedessi un pezzo al suo prezzo, anziché a quello stabilito da me, pur sapendo benissimo che non solo io avevo in quel momento già il prezzo più basso di tutto il web ma che il mio concorrente più prossimo - manco a dirlo, un bottegaio - voleva praticamente il doppio per un pezzo usato, mentre il mio era ancora nuovo incellofanato!Dopo non so quanti tentativi, alla fine se ne esce con la madre di tutte le puttanate: "Tu non hai voglia di vendere, allora toglilo dal mercato altrimenti..."
Altrimenti... cosa, testa di cazzo?
IO se permetti vendo dove, come, quando e a chi cazzo mi pare, non lo decidi tu né nessun altro. Tra l'altro cos'è questa, una minaccia?
Potete immaginare com'è andata a finire ma ve lo dico lo stesso a scanso di equivoci: prontamente segnalato, con tanto di screenshots alla assistenza clienti della piattaforma (in questo caso, Subito.it), dove mi hanno prima rassicurato sul fatto che io ed io solo posso decidere se e a chi vendere o anche regalare la mia roba e che sarebbero stati presi provvedimenti.
Incredibile ma vero, dopo nemmeno dieci minuti dalla mail di risposta, l'utOntO in questione... non era più tra noi, non so se mi si piega...