Torno su questa pagina dopo uno iato di mesi, non me ne vogliate ma - con tutti i guai passati, presenti e (probabilmente, se tanto mi da tanto) futuri del sottoscritto - avevo quasi obliato di avere ancora in piedi questo blog, tanto più che tutte (o quasi) le attività social del qui presente hanno collassato o sono state chiuse d'autorità, sicché sono tornato praticamente agli albori dell'era internet da questo punto di vista.
Visto e considerato però che qui esisto ancora e che è una vita che non posto qualcosa, ho pensato di rendervi edotti, in qualità di servizio ai naviganti, sull'ultima, ennesima porcata che mi è stata inflitta assai di recente dall'associazione a delinquere di strozzini legalizzati che - non contenti di avermi/ci sgrassati senza pietà, con l'aperta complicità del Regime prima e dell'attuale governicchio faSista ora - ha pensato bene di aggiungere l'ennesima ingiuria al danno con l'ultima alzata di ingegno concernente l'home banking.
Dal momento che si dice il peccato e non il peccatore, sappiate che la (dis)pregiatissima Intesa/SanPaolo dopo aver costretto l'utenza all'utilizzo coatto dell'intelligofonino, pena l'impossibilità di accedere ai servizi di sportello telematico di cui sopra, ha pensato bene - sempre unilateralmente e Cicero pro domo soja - di imporre a questa stessa utenza un bel... cambio di tecnologia, sotto forma di uno smartphone non solo nuovo di pacca bensì pure aggiornato alla versione più recente possibile del sistema operativo - anche qui, rigorosamente Android - sempre per garantire le funzionalità e/o l'accesso al home banking.
Infatti, a partire da questo mese, chiunque non adotti/possegga un terminale con sistema operativo Android 8+ si vedrà negato l'accesso sia alla app della banca che al portale internet della stessa, poiché per l'accesso al sito non vanno più bene le comuni procedure di nome utOntO e password, no: devi farti autenticare l'accesso via smartphone, utilizzando, per l'appunto, la fottuta app della banca, cioè la stessa che - se non cambi ipso facto telefono - non puoi più usare!
Praticamente un uroboros senza via di uscita e per quanto mi è dato sapere, questi ammassi semoventi di ladresca materia organica anfibia sono stati gli unici in Eatalia - per non dire in tutto il fottuto consesso di grassatori della BCE - ad applicare questa zozzeria, perché tutti gli altri istituti di (dis)credito, ben consci che oltre i 2/3 dell'utenza sono composti da ottuagenari prostatici rinfanciulliti, si sono ben guardati dall'imporre una porcata simile.
Ah, ma c'è di più - e di peggio: se non vuoi sottoporti a questa ennesima soperchieria, puoi sempre optare per la soluzione B: ti abboni al servizio di messaggistica della banca - a 10 pleure/anno - così ogni volta che ti serve di accedere al sito (o compiere una qualsivoglia operazione da remoto), ti inviano una comoda OTP (One Time Password per i non addetti ai lavori); sì, al modico costo di 10 centesimi/password❗
Comodo, comodissimo, specialmente tenuto conto che il famigerato portale online della Intesa sono più le volte che collassa di quelle che funziona, quindi utilizzarlo con questo simpatico metodo vuol dire esporsi ad un esborso continuo che - 10 cent + 10 cent + 10 cent - alla fine dell'anno diventano decine di euro di spese, specialmente se il conto online lo usi anche per bonifici, pagamenti e quant'altro, visto che ad ogni, singola operazione, ti viene richiesta l'autenticazione.
Morale della favola, il sottoscritto, che lo smartphone ce l'ha e lo usa, per carità, ma che praticamente da sempre li usa di seconda mano ergo quelli che vengono dismessi da amichi e parenti - che essendo invece molto mainstream, li cambiano con la stessa frequenza con cui io mi cambio i pantaloni - trovandomi benissimo ed usandoli, tra l'altro, per anni di fila, fino alla loro morte naturale o perché irrimediabilmente obsoleti e quindi non più utilizzabili, alla faccia della Von der Leyen e della sua ganga di €urodecerebrati, che a chiacchiere hanno risolto il problema delle cataste di terminali dismessi ma di fatto siamo ancora sommersi da questo ciarpame, visto che nulla hanno fatto/voluto fare per ovviare alle porcate di banche e altre entità varie.
Figuratevi quindi con quale animo mi sono dovuto pure sbrigare a trovare ed acquistare un orpello nuovo di pacca, proprio io che questi giocattoli li odio cordialmente, che non c'ho mai speso più del minimo indispensabile e sempre e solo perché costretto.
Alla fine, dopo un primo tentativo con un sinofonino a basso costo ma strepitoso (almeno sulla carta) ma fallito miseramente per insipienza del venditore e del distributore (il sor Bezos e i suoi imbelli scherani, se non si fosse capito), sono ripiegato sul sicuro e conosciuto, pagandolo un botto di più ma almeno con la (quasi) certezza che non mi avrebbe dato rogne e fatto patire le forche caudine.
È l'aggeggio che vedete in fotografia, a corredo del post.
Ma non è finita qui, perché, estrema ingiuria dopo il danno, quando si è trattato di riattivare la fottuta app della banda di grassatori, ho scoperto che non mi permetteva di validare l'installazione.
Non la voglio fare troppo lunga, quindi vi dico solo che - per la dabbenaggine dell'impiegato col quale ho trattato l'ultima volta che sono stato costretto a cambiare intelligofonino - il mio numero di telefono, essenziale per il riconoscimento e funzionamento della app, anziché sostituito a quello precedentemente in uso, è stato inserito in un nuovo profilo, andando quindi in conflitto con le credenziali registrate sui server dell'Intesa.
Come cavolo abbia potuto continuare ad usare la app negli ultimi due anni è un mistero insondabile perfino dai bancari stessi, fatto sta che la magagna è venuta fuori quando ho dovuto fare questa Operazione Cicero.
Morale della favola: ennesima transumanza - zoppicando in salita con le stampelle - fino alla banca per poi passarci l'intera mattinata alla affannosa ricerca del busillis per venire a capo di questo ennesimo gran casino.
E tutto per le sAghe mentali di questa banda di mentecatti.
W L'EATALIA