mercoledì 30 novembre 2022

Quando è troppo è troppo!

Premetto che è una cosa che odio cordialmente ma certe volte davvero non se ne può fare a meno.

Intendo quella di dover adire l’assistenza clienti di qualsivoglia organizzazione per dover sporgere reclamo, peggio ancora quando detto reclamo può inficiare su una persona che – tecnicamente – lavora ma qui la parola da sottolineare è proprio tecnicamente.

Posso capire che uno non possa sempre rendere al meglio, così come sono arciconvinto del fatto che solo chi non fa un cazzo non sbaglia mai ma la mia comprensione (e compassione) si arresta brutalmente col freno a mano tirato quando mi rendo conto che non si tratta di un caso sporadico, bensì di una (brutta) abitudine inveterata.

Parliamo ovviamente di spedizionieri e consegne, problema già di per sé annoso ma che in questo periodo si sta facendo vieppiù sentire; nello specifico, per l’ennesima volta il postale incaricato da una certa qual multinazioAnale a stAlle e strisce appartenente ad un certo Bezos si è prodotto in un atto di menefottismo da manuale.

Già mi storce il fatto che questo bel tomo si presenti puntualmente quando il prode Ivan (il mastino da guardia del condominio) è assente ma porcaputténamaledètta se mi suoni al citofono e mi chiedi di scendere, mi aspetto, come minimo che tu stia lì, ad aspettarmi, per consegnarmi personalmente gli amati beni di cui sei latore e invece questo che fa?

Citofona, aspetta una risposta, poi molla tutto lì dove si trova (quindi fuori dal portone, in mezzo alla pubblica via) e se ne va!

Ora, che succeda una volta, magari è stato un incidente e ci può stare.

Due volte? Già marchiamo male ma è possibile che ci sia stata una sgradevole concomitanza di eventi (diciamo così per carità di patria) che ti ha impedito di fare il tuo dovere.

Dalla terza volta in poi, però, non ci sono più giustificazioni che tengano, è un dato statistico ergo lo fai scientemente!

Ed io, pazientemente, la prima volta ho lasciato correre, la seconda ho lasciato un feedback negativo, spiegando l’accaduto ma stavolta no: per sua immensa sfortuna mi ha trovato con le palle girate, ragion per cui ho alzato il telefono e chiamato chi di dovere.

Come dicevo all’inizio, odio dover arrivare a questo punto, perché poi finisce che la maggior parte delle volte chi ti risponde resta davvero imbarazzato per una colpa che non è certo la sua, però è anche vero che se non segnali questi… disguidi, questi continuano a fare come cazzo gli pare e chi ci rimette, prima o poi, sei tu, su questo non ci piove, anche perché, se molli un pacco in mezzo alla strada, non è detto che chiunque passi sia una brava persona e a far sparire la roba è un attimo.

Dal momento che questo è già successo in passato, maggior ragione per preoccuparsi seriamente di questo atteggiamento da menefottista da parte di chi – ricordiamocelo – è pagato per fare questo lavoro, a maggior ragione in quanto non credo proprio che qualcuno ce lo abbia costretto col coltello alla gola a fare il corriere/portalettere e vi posso assicurare che non è poi così facile avere un lavoro presso Poste Eataliane o uno qualunque dei più blasonati corrieri nazionali, sicché…

Posso capire che magari non è il lavoro dei tuoi sogni però comunque l’hai deciso tu di farlo, ti pagano per questo, quindi personalmente mi aspetto che tu faccia il tuo lavoro in maniera professionale e possibilmente sfilando la testa da orifizi non preposti e usando il cervello!

Adesso non mi resta che scoprire che accidenti di fine abbia fatto l’altro pacco – che risulta regolarmente consegnato da stamattina – ma di cui non ho ancora visto o sentito nulla, sperando che, anche qui, non abbiano fatto la solita, anche perché, tecnicamente, la consegna è stata controfirmata dal mastino di cui sopra.

mercoledì 16 novembre 2022

Un nuovo capitolo nella Saga dei Dolori del (non più tanto) Giovane Verme

Dopo l'anabasi vissuta ieri per la prima visita post-ricovero, dal momento che all'ospedale non si effettuano prenotazioni live mi sono attaccato al telefono di buon mattino ed ho chiamato i numeri riportati sul mio foglio di dimissioni.

Partiamo subito male, perché il primo numero, tecnicamente dell'Ufficio Prenotazioni interno di Medicina Generale, manco ti rispondono: lasciano partire la chiamata salvo far "cadere la linea" dopo averti fatto attendere 5 minuti buoni come un coglione.

Pazienza, affidiamoci al famigerato CUP interno e quindi ho chiamato direttamente il Fatebenefratelli per prenotare le visite dall’urologo e dal nefrologo; come parte la chiamata, il solito disco (rotto) mi invita ad usare il nuoverrimo sed etiam pooDenteesseemo servizio di prenotazioni online (cito) rapido e sicuro.

Ovviamente non è né l’uno, né l’altro ma soprattutto – dopo tempi di attesa biblici – la risposta è sempre la stessa: (dis)servizio NON disponibile, si prega di riprovare più tardi (magari sarai più fortunato).

Qualcosa mi dice che il sistema funge solo se vuoi prenotare visite private o intramoenia (che poi è la stessa cosa) ma si sa che sono un turpe malfidato e quindi magari è solo una mia illazione.

Pazienza, mi faccio dunque tutta la trafila telefonica e dopo un quarto d’ora (cronometrato dal citofonino) mi risponde un’operatorA.

Come sempre, in questi casi, lì è finita la mia vita ed è cominciato il Deleeryo!

Visita urologica? No Problem, se paghi – col (dis)servizio (a)sociale, bada bene! - ti serviamo di barba e cappella entro i prossimi 3 giorni, altrimenti primo appuntamento utile a FEBBRAIO 2023!?!?!

Cominciamo subito male, se non peggio ma andiamo avanti; e per quanto concerne la visita di controllo nefrologica?(Bada bene, ho detto di controllo, quindi l'appuntamento me lo devi trovare entro un tempo ragionevole, eh!?)

Peggio me sento, qui – ma solo perché è di controllo, eh, quindi per noi sei come un fratello – partiamo direttamente da APRILE dell’anno prossimo.

Per la serie: bere o affogare, che fai? Ovviamente ti rassegni e accetti e così ti servono pure con l’appuntamento all'alba per non sbagliare!

Ah, però puoi sempre richiamare, hai visto mai che da qui a febbraio/aprile p.v. qualcuno nel frattempo rinuncia (leggi: muore e/o comunque scompare dai radar motu proprio) e si libera un posto?

A questo punto, spero solo di arrivarci, fino all’anno prossimo.

lunedì 14 novembre 2022

Il Generalissimo Gualtieri vs il Generale Inverno: uno scontro tRitanico!


 Che questo peracottaro incapace in salsa sinistrorsa radical-shit-fighetta mi avrebbe fatto rimpiangere quell’impedita a 5 StAlle di Virgy Raggidisòla per me era cosa già ampiamente acclarata ma l’ultima uscita del Campidoglio rasenta veramente il ridicolo, se non fosse drammaticamente reale.

Si parla di riscaldamento, anzi: di accensione anticipata dei riscaldamenti per combattere il teribbuli freddo siberiano – evidentemente scatenato da Dio Pooteen quale ultima arma non convenzioAnale contro l’Occidente imbelle – che secondo il Generalissimo Gualtieri e la sua cricca sta avvolgendo la Capitale.

A parte che siamo ormai a novembre inoltrato e che non ci poteva davvero aspettare che l’infinita, fottuta estate che abbiamo dovuto patire quest’anno continuasse ancora a lungo, non mi pare proprio che ci sia stato questo agghiaccianDe abbassamento delle temperature, tale da giustificare una accensione prematura degli impianti di riscaldamento cittadini, a maggior ragione a causa – sempre se dobbiamo credere agli Al Lupo Al Lupo con cui ci hanno tediato l’esistenza da mesi a questa parte – degli ingredibbuli aumenti del prezzo del gaz(prom) ma dal momento che uno degli ultimi colpi di coda del Regime del dvce Conte Drakulia è stato proprio la regolamentazione sull’uso dei riscaldamenti domestici, qualcuno in Campidoglio ha pensato bene che si potesse fare senza colpo ferire; dopotutto basta rispettare il decretino governativo ed è tutt’apporno, giusto?

Sbagliato e pure di grosso!

Sì, perché attualmente, nelle romane dimore, con poche, notevoli eccezioni nelle aree più esterne e deesagiate dell’urbe, le temperature esterne si aggirano tra i 18 e i 21°C, così come la temperatura media indoor si attesta tra i 19 ed i 21°C; quindi, dal momento che l’anciet Regime ha decretinato che le caldaie debbano essere regolate per una temperatura non superiore ai 19°C, qui prodest accendere i riscaldamenti?

Perché, per prima cosa, se l’impianto funziona bene ed i termostati sono davvero regolati sui 19°C, la caldaia nemmeno si accende; in secondo luogo, se anche si accende, non si fa altro che consumare la preziosa risorsa gassosa a cazzo di cane, perché non si otterrebbe una beata mazza, in termini di riscaldamento, rispetto ai 19-20°C già presenti in casa.

Quindi, siamo di fronte all’ennesima sparata ad mentula camelopardis del nostro primo cittadino, che ha dimostrato ancora una volta di avere il vuoto pneumatico nel cranio, che evidentemente gli serve solo per tenere separate le orecchie.

Ma che bel parterre di leccaculo...

 ...che sto vedendo in questo momento al TG, l'evento: l'incoronazione di El Donaldo quale divo supremo degli Stati (dis)Uniti d...