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"Più risorse finanziarie per arruolare più agenti per le forze dell'ordine"
"Presto otterremo più risorse per assumere altri X agenti di polizia locale"
(Matteo, Giorgia & Virginia)
Cos'è, vi siete definitivamente rincoglioniti o non sapete come sperperare altri soldi del contribuente per foraggiare un esercito di fancazzisti o dovete inventarvi qualche ulteriore migliaio di posti di lavoro sicuri per la vostra claque?
Perché visto
come operano le nostrane forze del (dis)ordine costituito, se c'è qualcosa di cui
non abbiamo bisogno è proprio di rimpinguare le fila con altra gente che si ricorda di indossare una divisa solo il 27 del mese e che altrimenti marcia
a tassametro come e peggio degli scherani medioevali da cui in effetti discendono.
Scrivo queste righe sguerciando tra le cortine del sonno che mi opprime, dopo l'ennesima notte trascorsa
in bianco, sostenuto solo dal
veleno che ancora mi scorre per le vene, cortesia - com'è facile indovinare, visto il tenore dell'incipit - dei nostri ero(t)ici tutori del (dis)ordine, troppo impegnati a giostrarsi nel loro sport preferito - lo
scaricabarile - per poter essere di alcuna utilità al cittadino contribuente, cioè il povero stronzo che gli
paga lo stipendio tutti i santi mesi.
Per far breve una storia lunga, ieri notte i miei ameni, civilissimi dirimpettai, come
tutte le sante sere in cui i loro imbelli genitori se ne vanno fuori per il fine settimana, si sono scatenati nell'ennesimo
party ma - a differenza delle ultime 200 volte - stavolta hanno fatto il salto di qualità, con "musica" sparata a mazzetta e addirittura l'impianto microfonico da
karaoke in stile disco, che altrimenti non riuscivano a fare abbastanza bordello, il tutto condito, com'è ormai tipico nell'
Era del Bimbominkya™, di urla, strilli, schiamazzi, risate sguaiate, rigorosamente a finestre spalancate e se possibile sul fottuto balcone che - per mia immane sfiga - insiste proprio sotto le mie finestre.
Dal momento che ne avevo già abbastanza - il che vuol dire che era già troppo! - e che tra l'altro ero stanco morto, visto che mi sono stancato di fare la parte di
Conan il Burbero, quello cioè che passa per incivile perché si mette ad urlare fuori dalla finestra nel cuore della notte - anche perché
non erano assolutamente in grado di sentirmi, a meno di usare un
megafono, tanto era il bordello che stavano facendo - ho preso il citofonino e ho digitato il famigerato
numero unico d'emergenza, la spettacUlare invenzione di Angelina Jolie Alfano, il
muro di gomma per eccellenza quando hai veramente bisogno delle forze del (dis)ordine.
Dopo un'attesa tutto sommato abbastanza breve, parlo con un operatore che alla fine trasmette la mia chiamata ai pulotti, i quali mi rispondono prontamente (effigurati!) con il loro mantra:
NON È DI NOSTRA COMPETENZA e che per le questioni di
disturbo della quiete pubblica devo rivolgermi ai pizzardoni.
Ora, se le "questioni" di
ordine pubblico e di
presidio del territorio non sono competenza di pulotti e gargamella, mi chiedo
quali siano le prerogative per cui abbiamo bisogno di legioni di birri ma si vede che questi adesso si attengono alle direttive emanate da
CSI: SceMa del Crimine e che non abbiano quindi tempo da perdere con quisquilie che non siano omicidi e rapine (e anche su quest'ultima voce avrei qualcosina da ridire...), ma tant'è,
tiremm'innanz...
Ordunque, dopo aver ottenuto - e mi pareva il minimo sindacale - il famigerato numero della
centrale operativa della poLLizia di Roma Capita(na)le, mi (ri)attacco al citofono e attendo...
cinque minuti dopo (che se hai davvero un'emergenza in corso sono un'
eternità) mi rispondono: spiego il mio problema e - com'era prevedibile -
scaricano la responsabilità sull'unità territoriale del XII Municipio che, vivaddio, mi risponde a tamburo battente.
Qui finisce la mia vita e comincia il
delirio, perché il pizzardone mi informa che
non possono fare nulla perché la
pattuglia è fuori per una questione di
fondamentale importanza e non sarà disponibile per
almeno un'ora!
A questo punto sbrocco e gli faccio notare che mi pare quanto meno assurdo che a presidiare un territorio grande quanto l'intera provincia di Rieti, per giunta di
venerdì sera, possa esserci una
sola pattuglia, al che il tizio mi risponde: "perché non chiama la poLLizia?"
...
...
MA VI RENDETE CONTO!?!?
Ma perché, gli faccio io, VOI che cosa siete? E comunque non lo sa che i vostri (dis)pregiatissimi colleghi in blu
non si muovono per
sciocchezze come il mantenimento dell'ordine e della quiete pubblica?
La risposta che mi da questo deesagiato è da manuale: "Sì che lo so, ma noi siamo
impegnatissimi con un incidente stradale e non abbiamo
nessuno da mandare... comunque
, se le fa piacere, prendo la sua segnalazione, poi magari, dopo, con calma, vediamo..."
...
SE LE FA PIACERE?
POI, CON CALMA, VEDIAMO!?
Ma dove cazzo li hanno presi questi, con la raccolta punti della Miralanza o direttamente nelle buste delle patatine?
Ma vi pare modo di rispondere a un cristiano, tra l'altro già
borderline per l'incazzatura?
E io, secondo te, sequipedale testa di minchia,
cosa dovrei fare nel frattempo?
Emigro, mi faccio montare una camera iperbarica oppure prendo un nodoso tortore e vado a ripristinare l'ordine con le mie mani?
Poi dicono che laGGente non ha rispetto dei pizzardoni e gli mette le mani addosso...
Intanto i vergafanciulli che ho qui davanti non solo continuano imperterritamente nella loro azione di disturbo ma nel frattempo sono andati in crescendo e al deesagio fin qui prodotto hanno anche aggiunto discussioni e litigi di massa,
dentro e
fuori l'appartamento perché, a quanto mi è dato capire, nonostante il bordello, hanno estromesso
qualcuno (diciamo pure un
paio di decine di bimbiminkya) dalla festa - e grazie al cazzo! dico io: è comunque un appartamento, non una discoteca o un centro sociale, più di tanta gente non ci sta!
Mi sigillo in casa, in stato d'assedio e resisto per altre
due lunghissime, fottutissime ore, dopodiché comincio letteralmente a
soffocare vuoi per il caldo, vuoi per il nervoso che ha acuito alle stelle la mia
claustrofobia latente, sicché mi (ri)attacco al telefono e chiamo
di nuovo la centrale operativa della pula locale... non una, non due ma ben
cinque volte...
La prima volta mi dicono che sono il
decimo stronzo in lista e che il tempo presunto di attesa è di
quindici minuti, che diventano
venticinque prima che vada giù la linea (!).
Dalla seconda in poi andiamo costantemente in crescendo: 18imo in lista, tempo di attesa 25 minuti... 13imo in lista, tempo di attesa:
trentaquattro minuti... quinto in attesa,
ventotto minuti... e tu lì, che aspetti pazientemente per 10, 15, 25 minuti a botta, con la vocina chiocchia che scandisce il countdown verso l'agognata meta, salvo poi riattaccare quando il conteggio riprende misteriosamente a salire e da "
5 minuti e 30 secondi" passa direttamente a "
18 minuti e 30 secondi (me raccomando i secondi, eh!?)".
All'ultima chiamata, quando mi hanno risposto che l'attesa prevista era di
soli dieci minuti, mi sono messo in fiduciosa attesa, quando poi ho constatato che i dieci minuti erano diventati
quaranta e ancora non si vedeva manco da lontano la fine del tunnel ho definitivamente messo giù e mi sono rassegnato a passare la nottata in bianco, tanto ormai era l'una passata, quanto cazzo poteva ancora durare questa amena festicciola?
È finita alle
due del
mattino, dopodiché, per aggiungere l'insulto al danno, ci si sono messe le
carogne del forno, che hanno cominciato a lanciare sul marciapiede non so quale contrazione metallica, a ripetizione, fino alle tre passate e le deficienti a stAlle e strisce, che hanno pensato bene - com'è loro solito - di cicciare fuori dal loro buco spalancando
tutte le finestre e accendendo
tutte le luminarie, manco fosse la festa di Piedigrotta, costringendomi a rinchiudermi nella mia
tomba manco fossi Dracula sorpreso dalle luci dell'alba.
Ovviamente, dei birri promessi, nemmeno l'ombra e a questo punto devo anche dire che è stato
meglio così, perché se se ne fossero usciti come i dolori, magari alle quattro di mattina (e lo fanno, perdio se lo fanno!), tirandomi giù dal letto per chiedermi perché li ho chiamati, visto che è
tutto tranquillo (!), probabilmente adesso non sarei qui ma a Regina Coeli, perché a tutto c'è un limite, specialmente alle prese per il culo!