12 marzo e.C. (era
del Coronavirus)
“Io ne ho viste di
cose che voi umani non potreste immaginarvi...” (R. Batty)
come pizzardoni
bloccare completamente la circolazione, piazzandosi in mezzo
al piazzale, all’altezza dell’unico attraversamento pedonale, fra
l’altro, per fare “controlli”… controlli di cosa?
Siamo dentro Roma, non all’uscita dalle consolari, quindi
cosa accidenti state controllando, quanto siete stupidi?
Tra l’altro, visto
come operano i “fermi” c’è il rischio, tutt’altro che
peregrino, di farsi travolgere e/o far travolgere
qualche poveraccio che attraversa la strada, resa cieca dalla vostra
presenza, il che è tutto dire.
Tanto
per cominciare, i mezzi pubblici, dove regna l’anarchia
più
becera e fuori controllo, con autisti che si arrogano il diritto di
chiudere
le porte anteriori e cordonare
col nastro da cantiere tutta la parte anteriore del veicolo, e sì
che il veicolo in oggetto è tanto grande e di spazio ce n’è a
iosa, col rischio, anche qui concreto, che se disgraziatamente
salgono più di 10 persone si ritrovano tutte compattate a contatto
di gomito, altro che “metro di distanza”.
Sorvoliamo
sulla filiale della banca, dove i dipendenti si sono trincerati
all’interno
e hanno bloccato gli accessi, per cui non si sa come o dove si deve
passare per arrivare agli sportelli.
Se
avete tutto ‘sto cagotto, che cazzo ci state a fare, per prendere
in giro l’utenza?
Chiudete
la
maledetta filiale e statevene a casa, almeno evitate il ridicolo!
Unica
nota positiva, diciamo così, è che almeno qualcuno ha avuto il buon
senso di far montare, al posto di una delle vetrate esterne, uno
sportello ATM, perché altrimenti non si poteva nemmeno operare per
conto proprio o prelevare, visto che gli sportelli automatici sono
dentro
la filiale.
Non
so perché ma prevedo a breve una recrudescenza delle rapine ai
bancomat, se tutti si comportano alla stessa maniera, visto che li
stanno posizionando letteralmente ad
mentula camelopardis
dove sono facilmente raggiungibili (capisc’a’mme) da qualunque
mezzo atto al trasporto degli stessi ma tant’è, forse sono io che
vedo sempre le eventuali magagne ovunque mi giro.
Lasciamo
perdere le file in farmacia ed al supermercato, atte solo ad
agevolare la propagazione
di virus anziché fermarla, perché non credo faccia particolarmente
bene alla salute stare fermi al freddo ovvero sotto il sole cocente
per interi quarti
d’ora,
bloccando, tra l’altro, la circolazione pedonale, visto che lo
spazio sul marciapiedi è quello che è, alla faccia della distanza
di (in)sicurezza!
Ma
il top l’ho visto dentro
il supermercato: tutti con le mascherine (ma perché, state male? No?
E allora sai che cazzo vi fanno? Una beneamata…) e fin qui… ma al
banco del pane e della gastronomia, scene di isteria,
pura e semplice, da parte dell’inserviente al
che la mia reazione non ha potuto che essere conseguente: “ma datti
una regolata, sclerata che altro non sei e ce rivediamo a maggio…
forse!” e me ne sono andato; d’ora in poi, self-service e
fottetevi alla grande, spero che – quando e se passerà la buriana
e le menti torneranno a ragionare – qualcuno in direzione si renda
conto del danno – d’immagine e non solo – che hanno provocato
al punto vendita queste pazze e vorranno prendere provvedimenti di
conseguenza.
Che
io sappia, c’è solo un modo per combattere le epidemie – reali o
presunte – ed uno solo: testa
sulle spalle, nervi saldi e sangue freddo.
Quello
che c’è per le nostre strade al momento è solo panico,
cieco, stupido e dilagante, fomentato soprattutto da chi sarebbe
invece preposto ad impedirne sviluppo e diffusione, come – ad
esempio – certuni
medici,
che si stanno negando
all’utenza, comunicando ferie e chiusure improbabili (anche perché,
col Decreto
Giuseppi
in forza, dove cazzo è che vorresti andare?), salvo farsi poi
beccare letteralmente con le braghe calate mentre bercia in preda al
panico dall’interno del proprio studio che, ahilui! non
è insonorizzato!